La prima volta ch’io venni da te
Ero un vermetto
Vestito di un bel verde prataiolo
Da solo
M’arrampicai caparbio pel tuo fusto
E com’è giusto
Tu desti requie alle mie insane voglie
Con le tue foglie
La vita successiva io fui un’ape
Con il sedere
Evidenziato in righe gialle e nere
Ronzando
Volai fino a un bel ramo solatio
E com’è vero Iddio
Tu desti refrigerio ai miei calori
Con i tuoi fiori
Un’altra vita, un’altra mutazione
Ma in questa situazione
Non sazian fiori e foglie la mia fame
E io,
Per come dirti in guisa non volgare m’arrovello
La novità
Che solo un frutto può donare pace
A questo uccello.