La canzone: Ci penserò domani, di Battaglia-Negrini (1978), narra di una donna che, lasciata dal suo compagno, si rifugia per la notte a casa di un suo ex-amante.
Ne conosciamo tutti il testo, nella versione originale o nella recente interpretazione di Mario Biondi e tutti ci siamo immaginati, almeno una volta, nella stessa situazione; ma se ci succedesse davvero, siamo certi che reagiremmo come il personaggio della canzone?
Immaginatevi la scena: siete finalmente a casa dopo una sfibrante giornata di lavoro. Fuori piove come Dio la manda, ma chi se ne frega: vi siete organizzati una bella serata con pizza, birra e filmetto anni ‘90 on-demand. State per sedervi sul divano, quando squilla il citofono. È una vostra ex che vi chiede di salire. Piove, non la potete lasciare fuori, così aprite il portone e correte a mettervi addosso qualcosa di decente.
Di sèguito, ciò che succede (colonna di sinistra) e quello che pensate voi (colonna di destra).
i suoi strani vestiti.
Appoggiò le spalle alla porta dicendo:
Con lui ci siamo lasciati.
Osservai due occhi segnati e il viso
bagnato dalla pioggia.
Non so, mi disse, non so come uscirne fuori,
non lo so.
Ma perché si veste sempre da mignotta? Speriamo che non l'abbia vista la signora del quarto piano, se no, alla prossima riunione di condominio, chi la sente? E comunque, non lo poteva mettere nel porta-ombrelli, quell'affare bagnato? Mi sta gocciando sul parquet, vedrai se domani non si gonfia.. Cos'è, che dice? Da dove, deve uscire?
sembrava smarrita.
Io vorrei, mi disse, vorrei che non fosse così,
ma è proprio finita.
Disse poi, ritrovando un sorriso a stento:
Comunque l'ho voluta;
lo sai, le strade per farmi del male
non le sbaglio mai.
Cioè: ti lasci con quella specie di gibbone con cui ti accompagnavi e vieni a raccontarlo a me? Ma non ero, io, lo stronzo insensibile e lui quello che invece.. Aaaah! te la sei anche voluta? sei proprio la solita stronza, eh? Sì, sì: piangiti addosso; ci fosse una volta che impari dai tuoi errori.
che io sapevo già
dall'ultima volta si sentiva
che era più sola, più cattiva.
Che palle! Ancora co' 'sta storia? Che faccio, glielo dico che, secondo me, dipende tutto dal fatto che non sa fare i pompini? No, meglio di no, cerchiamo di spostare il discorso su di me. Magari, se la faccio bere un po', me la dà per vendicarsi del gibbone..
bevendo più volte.
Si sdraiò in mezzo ai cuscini e mi disse: Con te,
ero io la più forte.
Disse poi inseguendo un pensiero: È vero,
con te io stavo bene
e se fossi una donna che torna
è qui che tornerei.
Come sarebbe a dire che eri forte, che stavi bene? Ma c'hai l'Alzheimer? non te lo ricordi che discutevamo un giorno sì e uno no? Non ti ricordi quanti pianti ti sei fatta? Va bene che l'amore non è bello se non è litigarello, ma a tutto c'è un limite.. Comunque, 'sta cosa della donna che torna non è male, la posso usare per una canzone. Magari l'album lo chiamo: Boomerang..
Domani cosa fai?
La pioggia batteva sui balconi.
Rispose: Ci penserò domani.
Non t'aspettassi che ti porto a cena fuori, co' 'sto tempo, eh? Ti mangi quello che c'è. Che noia! Quante volte te l'avrò sentita fare, questa citazione da Via Col Vento? Comunque, il senso era: Domani ti levi dai coglioni o pensi di rimanere qui fino a che non trovi un altro sfigato che ti si accolla?
parlava in Inglese.
La guardai: aveva il telefono in mano e il caffè
e non mi sorprese.
Accettai il breve sorriso e il viso
di una che non resta.
Se puoi, mi disse, se puoi,
non cambiare mai da come sei!
(con angoscia, prima ancora di aprire gli occhi) MA LE SONO VENUTO DENTRO?!! (con calma, poi) No, no, adesso mi ricordo: non abbiamo fatto sesso, mi sono addormentato dopo la seconda bottiglia di Syrah. Ma sta telefonando in Inghilterra da CASA MIA?! Vabbe', chi se ne frega: l'importante è che se ne vada.
passava un tassi, lo prese al volo
abbi cura di te, pensai da solo.
Adesso, una bella cacata..