Pubblicato il: 21-08-2000
Guido
la moto lungo il lungomare in questo inverno tiepido
la luce gialla dentro l’atrio di un albergo squallido
brandelli di ricordi che col vento si risvegliano
pensieri inaspettati come spettri mi rincorrono
.
Uso
improprio di stamine dentro un’auto parcheggiata
epifania di cosce da una gonna sollevata
Giasone che ricerca il vello d’oro con la mano
Medea che non ci casca questa volta c’ha già un piano.
Io so con chi adesso sei e so che cosa fai
ma non so proprio cosa stai pensando.
L’estate di due anni fa, cos’è successo poi ?
Ferite che si van rimarginando..
Stella
marina di ceramica decora la facciata
acquamarina pallido, una casa abbandonata
pubblicità di creme e di abbronzanti scolorite
polietilene e carta nelle siepi rinsecchite.
Cono
di luce, illumina la strada che mi attende
la giostra memoriale inesorabile riprende:
la strada era la stessa, ma in migliore compagnia
faccio fatica a credere che tu non sia più mia.
Io so con chi adesso sei e so che cosa fai
ma non so proprio cosa stai pensando .
L’estate di due anni fa, cos’è successo poi ?
Ferite che si van rimarginando..
Scritte
intolleranti inneggiano all’orgoglio della razza
ringhiera arrugginita che circonda una terrazza
villini a schiera celibi proseguono il letargo
luci peripatetiche dei pescherecci al largo.
Tre
i fiumi di passione che su queste rive sfociano
tre delta che ritagliano la terra e che si intrecciano
paludi di rimorsi e di rimpianti mi imprigionano
condizionali inutili come un’onda mi sommergono.
Io so con chi adesso sei e so che cosa fai
ma non so proprio cosa stai pensando.
L’estate di due anni fa, cosa e’ successo poi?
Ferite che si van rimarginando..
Rimuginando