Virtual C@naro

Defecatio

Agosto 2004

Venerdì, 6 agosto 2004

Provo sempre così, lo sgancio di sicurezza dei pedali.
Ieri sera sono stato a cena da Stefano: insalata di mare, dentice al cartoccio, vino bianco, cocomero e liquore lenone (dolce, che piaccia alle donne, ma molto, molto alcolico).
Per smaltire tutto ciò (e per provare i nuovi pedali con aggancio rapido), questa mattina sono andato a fare un giro in bicicletta a villa Pamphili, incurante del fatto che ieri fosse piovuto e che fin dal primo mattino dei foschi nuvoloni si stessero ammassando al limitare dell’urbe. Esaltato dall’incremento di potenza ottenuto in virtù del tecnologico accessorio, ho dato l’assalto al salitone maledetto, accorgendomi solo a metà di quanto la pioggia lo avesse reso scivoloso. Intrepido, ho continuato a pedalare, ma a pochi metri dalla vetta, la ruota di dietro è partita di lato e io sono finito lungo, sull’unico metro quadro di salita rimasto miracolosamente asciutto e compatto. Morale: ho il fianco sinistro dolorante, ma so per certo che lo sgancio di sicurezza funziona.
Forse a causa della pioggia presa al rientro, l’estruso odierno aveva il tipico odore dell’ungulato umido; il colore era marrone chiaro, la consistenza la definirei bituminosa.

Sabato, 7 agosto 2004

Un cuore in inverno.
No, davvero, sono tristissimo: Sergio resterà chiuso per ferie fino a settembre! E non solo Sergio, ma anche il kebabbaro e la birreria Peroni…
E i il mio colesterolo? E i miei trigliceridi?! Insomma, ieri, con mio fratello, siamo dovuti andare a cena in uno dei banchi sulle sponde del Tevere, dove non solo ci hanno dato da mangiare arrosticini di topo (se non era topo, era pecora nutrita a topi), ma ci hanno anche fatto passare il singhiozzo con il conto.
Tutta questa angoscia e questo male di vivere si ritrovano anche nella mia produzione odierna: colore fiammato (tipo Fender pre-CBS), consistenza ancora bituminosa e odore di straccio ammuffito.
Il mio fuzzy-peso risulta essere di 71,5 chilogrammi.
Il livre, oggi, era visionario.

Domenica, 8 agosto 2004

Sbrigarsi a sbrinare.
Sto cercando di finire tutto quello che c’è nel congelatore, per poterlo sbrinare (il cassetto di centro è bloccato dal ghiaccio, mentre quello in alto sembra una riproduzione in scala della caverna di Werfen), ma prima di fare ciò, devo riuscire a consumare tutte le provviste in esso accumulate dalla Mia Padrona di Casa. Ieri è toccato al macinato: l’ho cotto a vapore insieme a dei finocchi tagliati a fettine, poi ho messo tutto in un contenitore e l’ho frullato con il Minipimer.
Mangiato con il cous-cous non era male.
La mia produzione odierna, però, riflette gli abusi alcolici del dopo cena (due Campari e gin): colore nocciola fiammato, consistenza fibrosa, olezzo alcolico aggressivo e persistente.
Il mio fuzzy-peso-Golberg si avvicina subdolo ai 72 chilogrammi.
Il livre ammette dei “sentimenti antisemiti” nelle leggende relative ai fatti avvenuti dopo la morte di Gesù. Qualcosa l’avevo notato, in effetti…

Sabato, 14 agosto 2004

Da Qafzeh a Neverland.
Due sere fa, siamo stati a mangiare il kebab di topo all’isola Tiberina.
Il kebab era così così, ma l’antistante spettacolo di canzoni e poesie romanesche di Gennaro Momo mi ha commosso a tal punto che anche ieri sera, dopo una pseudo-cena casalinga a base di Pollì Fiorucci (“Grandi würstel di pollo e tacchino”, dice la confezione), sono tornato sulle sponde del Tevere per vivere, insieme ai miei concittadini, la magia di questa estate romana.
Insomma, quasi…
Momo non si esibiva e al suo posto c’era uno spettacolo di danza talmente bello che mi è dispiaciuto di non avere l’Alzheimer per potermelo scordare meglio. Unica consolazione, il pubblico stanziale e transumante, in cui erano rappresentati tutti i gradini dell’evoluzione umana, dall’homo sapiens a Michael Jackson.
Tutto questo preambolo per mascherare la triste realtà: anche oggi la scheda prodotto è avara di sorprese: colore tipo cocker spaniel; consistenza pastosa; olezzo comune, ma persistente.
Ho riletto per l’ennesima volta la nota al capoverso 2 del Vangelo di Bartolomeo. Dice che la risposta di Gesù…

È la concezione gnostica secondo cui le più alte verità si possono conoscere soltanto con il distacco definitivo dalla materia.

Sembra che non c’entri niente, e invece…

01-08-2004