Virtual C@naro

Defecatio

Marzo 2004

Venerdì, 5 marzo 2004

Ponte Fabricio è il ponte che va dall’isola Tiberina al lungotevere.
La sera, dopo cena, esco a fare due passi e a fumare un mezzo Toscano. Arrivo fino a Ponte Fabricio e resto lì per un po’ a guardare l’acqua e a fumare, poi torno a casa. Qualche volta il Tevere scorre calmo; altre volte, capisci come mai in tante canzoni popolari si parli di persone morte a fiume.
Su ponte Fabricio, la notte, c’è un suonatore ambulante che ambulante non è: sta lì fermo a suonare, insaccato in diversi strati di vestimento per proteggersi dal freddo. Porta anche gli occhiali scuri, e se non fosse per le mani e per quel poco della bocca che si vede intorno all’ancia del sassofono, non potresti nemmeno essere certo che si tratti di un uomo. Comunque, è piacevole da ascoltare, perché non suona mai delle canzoni o dei brani di canzoni, ma si limita a produrre sequenze di note; una specie di colonna sonora - originale e discreta - della tua vita.
Quando il sigaro sta per finire, mi incammino verso casa sotto lo sguardo sospettoso dei Carabinieri di guarda alla Sinagoga. La mattina dopo, quando mi sveglio, so che l’acqua che ho visto la sera prima è già diventata mare.

Sabato, 6 marzo 2004

Reductio ad absurdum.
Consistenza elevata, quantità scarsa, colore marrone cupo e olezzo chiaroscurale; queste le caratteristiche dell’estruso odierno, giunto dopo 50’ di corsa, destinati a pareggiare i conti dopo la cena di ieri sera.
Il mio fuzzy-peso, dopo l’impennata di ieri (78,9), si riporta mansueto a 78,1 chilogrammi.
Kosko ci ha mostrato come alcune affermazioni che per la logica bivalente sono dei paradossi o delle contraddizioni, per la logica fuzzy siano solo delle verità al 50%.

Domenica, 7 marzo 2004

Ieri, a cena, il menu prevedeva: come antipasto tonno, pomodori e crostini con crema di funghi, olive o carciofi; come primo pennette al pesto; come secondo, prosciutto crudo e fonduta (formaggio + pane); per dolce, di nuovo fonduta (cioccolata + banana); da bere, vino, limoncello e Mirto.

NON HO TOCCATO NULLA!

Cioè, quasi nulla, perché ho mangiato un po’ di tonno e un po’ di prosciutto, ma ho ignorato il resto. Coerenza? Forza di volontà? Determinazione?
No, è che stasera mio padre mi ha preparato la trippa…
Il fuzzy-tema di oggi era il principio di indeterminazione di Heisenberg e i suoi effetti al di fuori della fisica quantistica, ma siccome l’estruso era fermo quando l’ho misurato, posso affermare con certezza che le sue caratteristiche fossero: colore nocciola chiaro, consistenza medio-bassa, olezzo sapido, quantità buona. Il riso con farro mangiato a pranzo sembra prodigo di soddisfazioni…
Il mio fuzzy-peso, approfittandosi del fatto che non sono andato a correre, è risalito a 78,5 chilogrammi.

Lunedì, 8 marzo 2004

Lavatrici fuzzy.
Prima di tutto l’estruso, ché oggi mi ha regalato dei bei momenti: quantità significativa; colore marrone cupo con inclusi tendenti al nero; buona plasticità; forte sentore di vinacce nelle emanazioni olfattive. Il merito di questo ritorno ai fasti del tempo che fu va certamente alla cena di ieri: peculiare, ma soddisfacente.
Eravamo in quattro: il padrone di casa (Ciccio), la sua ragazza, un amico comune (Maurizio) ed io. I padroni di casa hanno fornito l’antipasto (pane tostato con ladro di Colonnata sciolto sopra) e un passato di fave, io ho portato la trippa cucinata da mio padre, Maurizio ha portato un assaggio della pasta e fagioli che sta preparando per martedì sera, con cotiche di prosciutto “artigianale”, invecchiato due anni. Abbiamo accompagnato il tutto con un buon rosso e, alla fine del pasto, ci siamo concessi un bicchierino del liquore di cedrina (anche questo, preparato da Maurizio) e alcuni bicchierini di Pampero Aniversario.
Tutta la cena è avvenuta in piedi, in cucina, perché le sedie del salone di Ciccio sono state dichiarate inagibili dalla Protezione Civile, ma la gaiezza della compagnia non ne ha minimamente risentito.
Il mio fuzzy-peso, dopo un’inevitabile sessione di corsa riparatrice, è ri-sceso a 77,9 chilogrammi.
Dopo aver letto un pistolotto interminabile (in entrambe le accezioni del termine) nel quale Kosko illustrava il modo in cui la logica fuzzy aumenta il QI delle macchine, siano esse sistemi di puntamento per missili terra-aria, apparecchi fotografici o elettrodomestici, esco dal bagno, torno qui nel salon-ingress-stud-cucina e vedo una pozza d’acqua sul parquet: la lavastoviglie (intelligentissima, per carità) perdeva.
Adesso vado in libreria e mi compro un libro sugli Hell’s Angels.

01-03-2004