Virtual C@naro

Defecatio

Novembre 2004

Lunedì, 1 Novembre 2004

Sentóri.
Svegliatomi con sessanta minuti di anticipo (la sveglia del telefono era rimasta all’ora solare), ho avuto agio di portare a termine tutte le mie abitudini quotidiane prima di andare a prendere il treno delle 08:40 per Oriolo.
Dice: E che ci vai a fare, a Oriolo?
Interlocutore retorico, di che ti impicci? Sei solo un espediente che mi semplifica la stesura di questi resoconti: non esisti realmente. Stai schiacciatino e non mi interrompere.
Scusate. Stavo dicendo che oggi ho avuto modo di svolgere tutte le mie attività mattutine, ma quella di interesse, non è che mi abbia dato grosse soddisfazioni: scarso il materiale, scarsa la coesione (a parte una sorta di ippocampo ipertrofico che ne costituiva l’incipit), malato ed effimero l’olezzo. Il mio fuzzy-peso-Goldberg apre a 72 chilogrammi netti, sale a 72,3 dopo la colazione, e a causa della produzione ridotta chiude a 72,2.
Dal livre:

Tanto è vero che i ragazzi fanno due scene e poi hanno finito il lavoro. Non li puoi usare tutto il giorno: non ce la fanno fisicamente. Sono rari quelli che riescono a fare di più. Se non sei una star nel campo, fai tre-quattro film l’anno; gli altri invece lavorano in tutte le produzioni, come questo Rocco Tano, che ha fatto tanti film con me, e lui lavora venti giorni al mese.

Venerdì, 12 Novembre 2004

Un imprevedibile sovrapporsi di impegni e di eventi ha disturbato l’operosa quiete dei miei ritmi circadiani, con le conseguenze che voi potete facilmente immaginare, ma in compenso ho imparato il reale significato del verbo: coordinarsi.
Dice:
..
Oh! ho detto: “Dice:”.
..
Allora?
Dice: A me non è che mi stia tanto bene, ‘sta storia dell’essere soltanto un espediente, del non esistere realmente.
Ma ci siamo impazziti? Oggi già ci sono i circadiani in sciopero, ti ci vuoi mettere anche tu?
Dice: Se davvero non esisto, dov’è il problema?
Ma chi ha detto che non esisti?
Dice: Tu, il primo di questo mese.
Vabbe’, ma tu mi avevi interrotto mentre parlavo.
Dice: E solo perché uno ti interrompe mentre parli, vuol dire che non esiste?
Magari fosse.
Dice: In che senso?
Lascia stare. Comunque, io questa cosa dell’espediente l’ho detta dieci giorni fa, perché te ne esci solo adesso?
Dice: Perché c’ho ripensato e non mi sembra giusto.
Tralasciando le considerazioni canoniche su coloro che ci ripensano, se adesso io dico che esisti, ti rimetti a lavorare?
Dice: Chissà…
Ma chi ti credi di essere, Osvaldo Farres? Voglio o un “sì” o un “no”.
Dice: E chi sarebbe, Osvaldo Farres?
Prima tu rispondimi: se dico che esisti, ti rimetti a lavorare?
Dice: Va bene, ma lo devi dire convinto, non che lo fai solo per darmi il contentino.
Lo dico convinto: tu esisti.
Dice: Non mi sembri molto convinto…
No, no, è vero: tu esisti. Dici, quindi esisti.
Dice: Ma allora esistono anche gli ospiti dei talk-show.
Un effetto collaterale che non siamo riusciti ad evitare…
Dice: D’accordo, ricomincio a lavorare; però adesso mi dici chi è Osvaldo Farres.
Andiamo un attimo su Google, che ti faccio vedere.
Dice: Ma è una cosa porno?
Chissà..

Martedì, 16 Novembre 2004

La quiete dopo la tempesta.
Passata è la tempesta, odo estrusi far festa, e il fuzzy-Goldberg, tornato in su la via, che ripete il suo verso: 70,6.
O natura cortese, son questi i doni tuoi, questi i diletti sono che tu porgi ai mortali: nello specifico, un malloppo di materia fecale di colore marrone con riflessi arancio, di consistenza bituminosa lasca, promanante un olezzo acre ed esplosivo.
Ti credo che poi “apre i balconi, apre terrazzi e logge la famiglia”…

Moana, parlando dei suoi esordii:

Mi chiamò Minzione, l’agente di Carmen Russo e Sabrina Salerno.

01-11-2004